Dalla nostra Animatrice Bianca:

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Domenica ho terminato una delle esperienze che mi porterò per sempre nel cuore.

Inizialmente, se devo essere sincera, ero un po’ titubante sul Villaggio Oratorio, avevo un po’ di timore ma poi ho pensato “perché no? D’altronde se me lo hanno proposto qualcosa di bello deve pur esserci” Ecco quel qualcosa di bello si è rivelato in realtà magnifico. È stato qualcosa di inaspettato.

La conoscenza degli altri ma soprattutto di noi stessi è una cosa che tutti dovremmo fare nella vita. Ascoltare ed essere ascoltati, senza parlare per dare consigli. Mi sono trovata con un gruppo di persone fantastiche da cui, in futuro, prenderò ispirazione per pensieri e per il modo di gestire le situazioni, sia in oratorio sia nella vita. Ma soprattutto, come dicevo prima, ho conosciuto più a fondo me stessa. In questi quattro giorni mi hanno posto davanti domande e argomenti a cui non avrei mai pensato da sola. Mi hanno fatto spogliare della corazza che io, come tutti noi, teniamo. Mi sono relazionata con persone inizialmente sconosciute che poi sono diventate parte del bagaglio che mi porterò dietro per sempre.

Fin dall’inizio nel nostro gruppo si è venuto a formare un patto: “ciò che succede qua, resta qua” e non potrei essere più d’accordo di così perché molte cose sono difficili da spiegare. Ci siamo messi a nudo con persone che hanno fatto la stessa cosa con noi e poi molte cose sono difficili da spiegare se non sono state vissute.

Vi posso raccontare della mattina: dopo la colazione facevamo risveglio muscolare, ballando e cantando, cosa che odiavo fare ma di cui ora sento la mancanza; vi posso dire delle ore dopo pranzo in cui rubavamo la palla e andavamo a giocare a pallavolo fino alle 16:00, anche se l’appuntamento era a quell’ora e quindi facevamo tardi. Roberta, Benedetta, Tommaso e Don Rosario, i nostri accompagnatori, ci aspettavano nella nostra sala un po’ irritati dal nostro ritardo ma anche felici per quello che eravamo riusciti a costruire in così poco tempo. Vi posso raccontare delle tattiche per riuscire a vederci la sera dopo il controllo nelle camerate che puntualmente durava fino a notte fonda e quindi, per nostra sfortuna, non riuscivamo a vederci mai. O anche dell’ultima mattina quando ci siamo svegliati all’alba (quelli che ci sono riusciti) e siamo saliti in silenzio in terrazza e abbiamo visto spuntate il sole ed eravamo felici ma anche tristi perché la sera stessa saremmo dovuti partire. Ecco questo sì ve lo posso raccontare ma le emozioni che ho provato no, non sono spiegabili.

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Quindi posso dire che se avessi declinato la proposta di Katia mi sarei pentita per sempre di non aver fatto questa esperienza.

L’ultimo pomeriggio abbiamo fatto una “verifica” ossia un feedback con tutte le nostre idee e conclusioni dei 4 giorni. Ci hanno chiesto di dire in modo metaforico il nostro punto di partenza e quello di arrivo e io non sono riuscita. Oggi sono arrivata alla conclusione che il mio punto di partenza, prima di fare questo villaggio, era un paesaggio pieno di case un po’zvecchiotte, belle fuori ma dentro rovinate, colpito di punto in bianco da un tornado che ha abbattuto tutto quello che c’era da abbattere e che ha lasciato spazio per costruire case nuove.

Perche sì è stato un grandissimo tornado di cose positive!

Questa è la mia esperienza al Villaggio Oratorio 2021, grazie a chi mi ha permesso di partecipare, ve ne sarò per sempre grata <3

Bianca Parasmo

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